Giornata della memoria IA: “Se capire è impossibile, conoscere è necessario…”

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perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”, scriveva Primo Levi.

In classe, da qualche giorno, abbiamo iniziato già a parlare della memoria, cercando tanto di dare una contestualizzazione storica a ragazzi molto piccoli, quanto abituare i bambini a rintracciare nelle dinamiche umane gli stessi semi dell’odio. Fare memoria non è ricordare, commuoversi, è fare memoriale, farlo proprio. Solo così non sarà un raccontare sterile, ma un riflettere critico e un agire attivo.

Partiamo dall’illustrazione del periodo storico: non come una successione cronologica o causale di eventi, ma come una concatenazione di meccanismi interiori all’uomo.

  1. Partiamo da una panoramica del contesto storico (presentazione a cura dell’IC San Giuseppe Lugo).

2) Ma come fu possibile? Indaghiamo i meccanismi del male (cliccare sull’immagine e navigarla):

I MECCANISMI DEL MALE

Mano mano che i materiali saranno illustrati, i ragazzi saranno invitati a trascrivere riflessioni, emozioni, dubbi in un foglio a tre colonne (strategia mutuata dal WRW):

Cosa penso?/ Cosa osservo?/ Cosa non capisco?

DIBATTITO —> QUALI RISPOSTE POSSIAMO DARE? QUALI RIMANGONO APERTE?

Riassumeremo le annotazioni più frequenti in un cartellone [FOTO], anche alla luce della Dichiarazione del diritti del fanciullo, analizzata in classe.

 

 

 

Informazioni su Cristina Galizia

Docente di lettere nella Scuola secondaria di I grado IC San Vito Romano (Rm)
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