Giornate come quella della memoria e del ricordo sollecitano domande profonde, che solo in parte hanno a che fare con un preciso contesto storico. Di fronte al male così radicato, ci si chiede infatti quale sia la radice del male, e quindi come sia possibile estirparlo.
Quando accade qualcosa di grave nelle nostre vite, la PRIMA RISPOSTA è SEMPRE QUELLA RAZIONALE (ed infatti è Virgilio a soccorrere per primo Dante nella selva oscura): siamo portati a razionalizza, fare categorie, soppesare, valutare, codificare. Di fronte ad una ingiustizia, cerchiamo infatti la GIUSTIZIA UMANA, LA LEGGE che punisca quel reato. Pensiamo ad esempio alla alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948 o alla Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959, nate entrambe a riempire quel vuoto normativo che tutelasse l’uomo e il fanciullo nella dignità, anche alla luce di quanto accaduto fino ad allora.
Eppure, ed è di sicuro esperienza comune, ci rendiamo conto che la legge non basta, quando il male è oltre l’ordinario, stra-ordinariamente perverso. C’è bisogno di una reazione altrettanto fuori dall’ordinario, che stupisca con la sua irrazionalità: la MERAVIGLIA, LO STUPORE, LA TENEREZZA. Quante persone, sempre fin troppo poco conosciute e riconosciute, hanno rischiato la vita per salvare quella di un altro, per sfuggire alla logica del mors tua vita mea? La Foresta dei Giusti rende solo minimamente giustizia ai tanti benefattori dell’umanità. Schindler, Perlasca, tra i più noti, Ilse Weber, Janus Korczak tra i meno noti, hanno mantenuto sempre alto l’orizzonte, hanno continuato a vedere il Bene anche dove ogni speranza razionale era tramontata. Cosa c’è di razionale nel raccontare fiabe a bambini moribondi? Nulla, c’è solo un mondo di stupore e di tenerezza che ricompone l’umanità dei bambini deportati e gli ricorda di non essere bestie, ma fanciulli amati.
Il nome del percorso e le attività didattiche di quest’anno viene infatti da una frase di Giovanni Paolo II che mi ha particolarmente colpito: La tenerezza è l’arte di «sentire» l’uomo tutto intero. (Amore e responsabilità). Affinché l’ingiustizia non generi la rabbia di una legge insufficiente, è necessario accettare l’uomo nella sua interezza, tanto il suo aspetto bestiale, quanto quello stra-ordinariamente tenero.
La 1A e la 3A lavoreranno in questo modo:
1A | 3A | |
IL MALE | LA SHOAH DEI BAMBINI A TEREZIN E ANNA FRANK | LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938 (la ragione asservita al male) |
LA RAGIONE CHE TENTA DI RISPONDERE AL MALE | LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL FANCIULLO 1959 | LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO 1948 |
LA TENEREZZA OLTRE IL MALE | STORIE DEI GIUSTI | STORIE DEI GIUSTI |
Qui di seguito il percorso, i materiali, i lavori di gruppo dei ragazzi di 1A (il Genially sarà aggiornato strada facendo): CLICCARE SULLA FOTO
Qui di seguito il percorso, i materiali, i lavori di gruppo dei ragazzi di 3A (anche questo Genially sarà aggiornato strada facendo): CLICCARE SULLA FOTO
Queste invece le STORIE DEI GIUSTI CHE APPROFONDIRANNO ENTRAMBE LE CLASSI (CLICCARE SULLA FOTO)
(Post in aggiornamento)