BOOKS NO BULLIES: Karate e sport come prevenzione ed educazione

Books, no bullies


Il 4 Maggio scorso i ragazzi delle classi prime e terze della Scuola Secondaria di san Vito hanno avuto un incontro molto importante nell’ambito del progetto “Books, no bullies”. Ad incontrare i ragazzi sono stati il Maestro di Karate Seishindo Angelo Giaccari e l’istruttrice Roberta Proietti, che da anni allena ragazzi.

L’incontro è stato voluto per parlare ai ragazzi della bellezza dello sport come arma di prevenzione al disagio e al bullismo. In particolare, il karate è stato scelto perché è una realtà sportiva che da anni coinvolge molti ragazzi di San Vito Romano, Pisoniano e paesi limitrofi.

Qui di seguito i contenuti che sono stati trattati (anche QUI):

Ad aprire l’incontro è stato il Maestro Giaccari che ha illustrato le caratteristiche del karate, incentrate sul rispetto di sé e dell’avversario: ha sottolineato che lo sport, il karate in particolare, sia una “lotta in primis con sé stesso”, un dominare i propri istinti, le proprie pulsioni, un autocontrollo finalizzato ad un obiettivo ben preciso. Ha spiegato ai ragazzi l’importanza dei kata, come esercizi non solo di coordinazione e potenziamento motorio, ma come dominio del corpo e della mente. A supporto, sono stati proiettati video di allenamenti e gare sostenute dai ragazzi sanvitesi che praticano il karate da anni e si sono commentati i momenti principali dei filmati.
Il Maestro ha quindi proseguito illustrando la valenza educativa dello sport e del karate: un semplice saluto prima di iniziare gli allenamenti, il silenzio necessario per lo svolgimento degli esercizi, la concentrazione richiesta formano il ragazzo, lo educano al rispetto degli altri e lo aiutano nel respingere atteggiamenti di prevaricazione fisica e psicologica. Il Maestro, parlando con i ragazzi, ha infine raccontato episodi personali della sua gioventù, sottolinenando quanto sia importante il rispetto tra compagni di scuola e quanto anche le parole possano lasciare segni indelebili in un animo sensibile.

Roberta Proietti ha proseguito raccontando l’esperienza che per alcuni anni ha svolto nei reparti di Oncoematologia Pediatrica, come istruttrice di karate per piccoli malati ospedalizzati. E’ stato molto toccante ascoltare la sua esperienza. Roberta ha raccontato quanto, ovviamente, sia difficile approcciare inizialmente con  questi piccoli atleti, che già lottano in una battaglia molto più grande di loro. Bambini fragili, deboli nella cui intimità si ha paura di entrare e ancor di più di commettere qualche errore. Superati i momenti iniziali necessari a creare un piccolo spazio empatico, Roberta ha raccontato come gli esercizi del karate abbiano aiutato i piccoli guerrieri ad imparare a respirare bene, alleviando anche i dolori delle pratiche mediche, a praticare una adeguata attività motoria, a creare una parentesi positiva nelle giornate, a migliorare a volte i parametri medici.

L’esperienza di Roberta, e di altri che come lei si dedicano allo sport in chiave volontaristica, insegna che il prendersi cura dell’altro è in realtà un prendersi cura di sé, un educarsi al rispetto, amando chi è meno fortunato di noi.

Ringrazio ancora una volta il Maestro Angelo Giaccari e Roberta Proietti per questa occasione di riflessione data ai nostri ragazzi (e a quelli di Matera -ins. Filomena Olivieri- e Polonia -ins. Petrina Bushi-, che hanno seguito la videoconferenza in diretta).

Qualche foto:

La prof

Informazioni su Cristina Galizia

Docente di lettere nella Scuola secondaria di I grado IC San Vito Romano (Rm)
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