Attività sul giorno della Memoria
Quest’anno, in occasione della Giornata della Memoria, in accordo con la prof.ssa di Lettere Enrica Micocci e la prof.ssa di Arte, abbiamo deciso di fare memoria ricordando non solo ciò che è accaduto, ma sottolineando uno degli aspetti che è spesso alla base di un genocidio, uno degli aspetti che ha reso reiterati simili episodi e potrebbe renderli ancora reiterabile: l’esclusione, l’emarginazione, il pregiudizio, la colpevolizzazione, in una parola il razzismo.
Dopo che la classe ha approfondito, nell’ambito dell’attività “Angeli e Demoni” le storie dei bambini di Bullenhuser Damm e dei responsabili del loro sterminio [lavori e attività in consegna], oggi abbiamo ascoltato la storia delle sorelle Tatiana e Andra Bucci e del cugino, Sergio De Simone:
Spesso, quando si parla di Shoah, si pensa che tutto sia avvenuto e limitato alla Germania: spesso ci si dimentica che l’antisemitismo era radicato da tempo in tanti Paesi e anche, anche l’Italia, con la firma delle leggi razziali del 1938 (qui un’altra lezione a riguardo), ha purtroppo contribuito allo sterminio. E come ogni regime che si rispetti, anche quello italiano dell’epoca agì tanto con la violenza quanto con la forza subdola di manifesti, riviste, copertine di giornali o di quaderni: l’obiettivo era trovare un colpevole a cui addossare le colpe, il malcontento e il disastro economico. La propaganda, italiana e non, appoggiò i regimi nazifascisti seminando e corroborando diffidenza, paura, esclusione e violenza. Quello dei regimi totalitari è un razzismo programmato, calcolato, studiato. Ecco come la propaganda tentava di convincere gli italiani che la razza italica, figlia di quella romana, era superiore ad altre (materiali e attività di V. Caporrella):
Venga qui anche il modo tragicomico con cui Benigni ha rivisitato questa follia razzista (da “La vita è bella”):
Per sostenere che esistesse una “razza italica” da difendere e tutelare furono mobilitate schiere di esperti e autorità dell’epoca, a cui fu assegnato il compito di stilare il Manifesto della razza (1938).
Si tratta di un documento di sedicente scientificità che, 70 anni dopo, è stato confutato punto per punto dal Manifesto degli scienziati antirazzisti (2008) (da peacereporter.net)
Vediamo quindi quali genocidi, nel tempo e oggi, si sono compiuti anche nel nome (pretestuoso) di un pregiudizio razziale (a voi ragazzi, il compito di approfondirne uno, mano mano che avanzeremo con lo studio della geografia):
Genocidi dimenticati in Africa
La prof
L’ha ribloggato su animatoredigitalee ha commentato:
In occasione della Giornata della Memoria, reblogghiamo volentieri questo prezioso contributo di classe della collega Cristina Galizia, insegnante di Lettere nella Scuola Secondaria di I grado di San Vito Romano (RM).
Grazie mille Riccardo, attento lettore e abile narratore!
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